L’antico popolo dei Sanniti aveva la sua patria nel cuore dell’Italia meridionale, in un’area che comprende tutta l’attuale regione del Molise, la parte settentrionale della Puglia, nonché alcune aree marginali meridionali. Fu lì che, intorno alla metà del primo millennio a.C., si sviluppò la cultura sannitica. Secondo le fonti romane, i Sanniti avevano radici sabine. Nel paesaggio montuoso e collinare della loro regione d’insediamento, praticavano una pastorizia estensiva con pecore e capre. Insediamenti più grandi venivano, talvolta, edificati lungo i pascoli delle mandrie di bestiame.
I Sanniti giunsero alla ribalta della storia a causa dei loro conflitti bellici con i Romani, nella seconda metà del IV secolo e all’inizio del III secolo a.C.: le cosiddette guerre sannitiche non portarono ai Sanniti soltanto brillanti vittorie, come nella famosa battaglia delle forche caudine, dove imposero alle legioni romane e ai loro comandanti l’umiliazione di passare sotto i gioghi. I Sanniti subirono, infatti, anche pesanti sconfitte, che portarono al trionfo di Roma.
Anche se i Sanniti, nei secoli successivi, vissero sotto la crescente influenza politica dei Romani, sembra che essi abbiano, tuttavia, mantenuto un’ampia indipendenza culturale, come attestato, per esempio, dall’imponente santuario di Pietrabbondante, con i suoi ricchi reperti. Tuttavia, proprio come gli Etruschi, e anche i Romani, essi facevano capo ad una koiné ellenistica, una cultura unificata di influenza greca che si era sviluppata nell’Italia centrale a partire dal periodo classico del V e IV secolo a.C. Come possiamo osservare, anche nel caso degli Etruschi, degli Umbri o dei Sabini, l’influenza romana sui Sanniti divenne così estesa e dominante, nel tardo periodo ellenistico, che il sannitico fu assorbito dalla lingua dei Romani.
Il progetto espositivo, curato dalle Staatlichen Antikensammlungen / Collezioni Statali di Antichità Classiche, su suggerimento del Console Generale d’Italia a Monaco di Baviera, Enrico De Agostini, mira a fornire una visione il più possibile completa della storia, dell’arte e della cultura dell’antico Sannio, documentando l’eccezionale qualità posseduta da molti reperti sanniti. Grazie ai ricchi prestiti, soprattutto da parte delle collezioni di Benevento (Museo Arcos e Museo del Sannio), di Montesarchio (Museo Archeologico del Sannio Caudino) e di Campobasso (Museo Sannitico con Casino Calvitti, Larino), la cultura sannitica può essere apprezzata, per la prima volta fuori dall’Italia, in una mostra completa.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo.
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Immagine: Guerriero sannita, riproduzione di una pittura tombale di Nola, circa 200 a.C.