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Tracce di Blu

TRACCE DI BLU di Fabiola Naldi
edizioni Postmedia Books

presentazione del libro con l’autrice
in dialogo con Sara Manfredi

 

Questo non è un libro su Blu. Fabiola Naldi ha raccolto i suoi testi critici sullo street artist italiano più noto al mondo, sono raccontati eventi espositivi ai quali ha partecipato, sono narrati momenti più o meno rilevanti della sua carriera, ma questo non è un libro su Blu. Dalla prima (e unica) personale presso la Galleria Patricia Armocida nell’estate del 2008 alle collettive in spazi pubblici e privati, fino alla clamorosa cancellazione di Bologna nella primavera del 2016. Dai muri dipinti spontaneamente o in occasione specifiche in molte città d’Italia, ai disegni su carta o su qualsiasi altra superficie disponibile, fino alle acclamate video animazioni.

Molti degli operatori culturali attivi in strada a partire dai primi 2000 hanno modificato la percezione, l’occupazione e la condivisione di ciò che fino a quel momento veniva considerato lo spazio pubblico. La fisionomia della città, e alcune sue parti divenute “celebri” proprio per gli interventi di autori come Blu, si è modificata in virtù di quelle improvvise e impreviste presenze, spesso pittoriche, che hanno reso la città stessa per alcuni aspetti anche più “preziosa”
_ Fabiola Naldi

 

Fabiola Naldi (PHd) è professore di prima fascia presso l’Accademia di Belle Arti L’Aquila ed è docente a contratto all’Università di Bologna. Nel 2002 è ideatrice di ArtTV per MATCH MUSIC; nel 2015 è curatrice di Pomilio Blumm Prize per SKYARTE. Dal 2008 al 2010 è responsabile dell’archivio video del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. E’ curatrice della Biennale del Muro Dipinto di Dozza (Bo) nel 2009, 2011 e 2013. Dal 2012 al 2016 è curatrice di Frontier. La linea dello stile. È corrispondente di Flash Art. Tra le pubblicazioni più recenti: Tracce di Blu, PostmediaBooks, Milano, 2020; 3 Body Configurations: Claude Cahun, Valie Export, Ottonella Mocellin, Corraini Edizioni, Mantova, 2020; Frameless/Senza cornice. L’opera d’arte tra supporto, contesto e città (Danilo Montanari Editori, 2017); Tell a Vision. Il video tra storia e critica (LibriAparte, Bergamo, 2012); I’ll be your mirror. Travestimenti fotografici, Cooper & Castelvecchi, Roma, 2003.

Arti urbane. «Tracce di blu» di Fabiola Naldi, per Postmedia, racconta l’itinerario del più noto street artist italiano. La censura, che condanna le opere di arte murale a una rimozione definitiva, segue logiche di bon ton o estetico-architettoniche. Quando la censura incontra l’auto-censura, l’azione dell’artista è politica. Ed è politica la decisione di Blu di cancellare i suoi dipinti nel quartiere di Kreuzberg, a Berlino est nel 2014, e per le strade di Bologna nel 2016 Tracce di Blu raccoglie vari saggi scritti nell’arco di un decennio e adattati alla luce dell’attualità. Sin da subito, l’autrice dichiara l’oggetto di cui intende occuparsi: i Graffiti writing, la Street art e lo spazio pubblico, nel complesso e radicale rapporto instaurato nel corso della storia recente. Per l’esattezza, Fabiola Naldi, da studiosa della disciplina, connota semanticamente l’arte di strada, fatta di bombolette spray, pennelli, rulli, stickers, stencils e altro. Ai tanti termini in uso, che definiscono l’arte urbana, l’autrice preferisce un termine ombrello, che raccoglie e generalizza i vari stili. A ragione, parla di Drawing Art, l’arte del disegno, che ha occupato, e modificato, la percezione di spazio pubblico nelle società contemporanee. Sono diversi gli artisti cui nel libro si dà merito, attraverso brevi ricostruzioni storiche, foto, tag e opere. Ma è Blu, «l’imbianchino di strada», il centro della riflessione.
_Il Manifesto, 12 marzo 2021

 

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